Il progetto
"Italia dei Festival" in dettaglio
In effetti, in Italia esiste una gran quantità di festival, sebbene essi non siano mai stati oggetto – fino ad oggi – di un censimento organico e aggiornato, metodologicamente accurato.
Secondo le stime di IsICult (al dicembre 2024), siamo a quota “oltre 3.000” festival, anche alla luce del “database” in fase di costruzione. Occorre qui precisare che questa quantificazione non include le singole manifestazioni per tutti quei festival che definiamo convenzionalmente come “itineranti”, ossia che – pur avendo una sola denominazione – si svolgono in più Comuni (sia negli stessi giorni che in differenti giornate). Qualora queste manifestazioni fossero classificate in base al numero di ciascun “evento festivaliero” relativo al Comune dove si svolgono, il totale dei festival si avvicinerebbe ai 4.000, data la crescente diffusione (ben 178 censiti al dicembre 2024) di questa tipologia. Da notare inoltre che, nella tassonomia adoperata dal monitoraggio IsICult, e quindi nella stima “oltre 3.000 festival”, sono inclusi anche i festival cosiddetti “diffusi”: si tratta di eventi festivalieri che si tengono in più location, ma sempre nello stesso Comune (erano circa 20 al dicembre 2024, considerando solo quelli che si autodefiniscono tali)…
Soprattutto, si segnala che non esiste in Italia un “sistema informativo” adeguato – a partire da una “App” evoluta – affinché il cittadino e il turista possano acquisire conoscenza rapida ed efficace delle caratteristiche essenziali, della localizzazione, del calendario, soprattutto delle iniziative minori.
Il “Portale Nazionale Multimediale di Tutti i Festival Italiani” a questo punta.
Il progetto dedica attenzione soprattutto a quelle iniziative “minori”, così intendendo quelle che non hanno la notorietà di quei circa 300 festival (tra cinema, teatro, musica, danza, ecc.) che si ha ragione di stimare che beneficino di una ricaduta stampa e mediale, anche a livello nazionale, adeguata alla loro migliore promozione.
IsICult stima che ci sia infatti circa un 90 % dell’“universo festivaliero” italiano (e quindi circa 2.700 festival, su un totale stimato di 3mila) che non è ancora dotato di un efficace sistema di promozione (di ampia portata geografica e di largo respiro temporale), e, soprattutto, non è in grado di attrarre adeguatamente parte della propria utenza potenziale.
Spesso si tratta di festival “piccoli”, della durata di pochi giorni, eppure con una programmazione culturale-artistica qualificata, che presentano un’offerta assolutamente originale ed interessante.
Si tratta di iniziative che però non vengono quasi mai inserite in una logica comunicazionale e promozionale integrata, né a livello regionale (fatte salve alcune eccezioni) né tantomeno a livello provinciale: sembra prevalere, da Comune a Comune, una sorta di logica competitiva “micro”, per cui non esistono attività di promozione integrata a livello nazionale (e nemmeno regionale).
Si arriva al paradosso di iniziative festivaliere organizzate – soprattutto durante la stagione estiva (quella generalmente di maggior afflusso turistico) – a pochi chilometri l’una dall’altra, in piccoli paesi e borghi, di cui il turista (ma anche il cittadino residente) finisce per non avere notizia.
Queste dinamiche sono anche il risultato di una sorta di campanilismo estremo ed esasperato, che caratterizza spesso il nostro Paese: la famosa… “Italia dei 1.000 campanili”.
Il progetto si pone quindi come obiettivo il superamento di un perdurante incredibile deficit informativo-documentativo del sistema culturale italiano: a fronte di un fenomeno che ha registrato una crescita continua nel corso degli anni (una stima di circa 3.000 festival attualmente attivi appare ormai prudenziale), e di una discreta letteratura scientifica di analisi delle ricadute (soprattutto economiche) dei festival sul territorio, non esiste ancora una mappatura critica che sia davvero accurata, ovvero un censimento sistematico aggiornato, della totalità dei festival di spettacolo ed artistici e culturali che ogni anno vengono organizzati in Italia.
Questa mappatura è la base, nonchè l’ossatura e la struttura del progetto di “ Italia dei Festival ”, ovvero del “ Portale Nazionale Multimediale di Tutti i Festival Italiani ”, che si pone come iniziativa multidisciplinare-interdisciplinare e multidimensionale, finalizzata ad una conoscenza finalmente accurata e ad una promozione adeguata dell’insieme di tutti i festival italiani.
L’approccio metodologico del progetto è di tipo empirico, trattandosi di una ricognizione sul campo (con un’architettura teorica di approccio culturologico-sociologico-economico) finalizzata anche alla costruzione di uno strumento operativo concreto: il “Portale Multimediale Nazionale di Tutti i Festival Italiani”.
L’iniziativa si pone, nella sua fase iniziale, come preliminare attività di censimento completo ed organico per strutturare al meglio un concreto strumento di promozione culturale e turistica.
Il progetto si sviluppa, nella sua prima fase, per addivenire ai primi risultati (la messa online del Portale, in versione “beta”) ed intende proporre un innovativo database ragionato – anche attraverso un sito web dedicato (strutturato attraverso processi di geolocalizzazione e “geoblogging”) – che può anche consentire analisi critiche dal punto di vista dell’offerta e della domanda:
www.italiadeifestival.it
Si produce quindi un’inedita “Mappatura Interattiva”, che mette a disposizione della comunità professionale, ma soprattutto di tutta la collettività (i cittadini ed i turisti) i risultati del censimento, consentendo anzitutto la miglior conoscenza del fenomeno festivaliero in Italia, così contribuendo al contempo alla miglior promozione del tessuto culturale-economico di queste realtà: soprattutto viene fornita alla comunità – al cittadino, al residente, al turista (italiano e straniero) – una strumentazione adeguata (“Mappa” + “App”) a rispondere ad un bisogno informativo-documentativo ad oggi insoddisfatto.
La “Mappatura Interattiva”, infatti, non si esaurisce nella mera (e riduttiva) segnalazione dell’esistenza di una specifica iniziativa festivaliera, ma si propone di presentare le diverse realtà in tutta l’estensione del loro perimetro di azione: quindi tenendo conto dello “spirito” che le anima; il pubblico a cui si rivolgono; i temi che affrontano di anno in anno, ovvero il cartellone proposto; eccetera.
Ciò è reso possibile da una mirata strategia redazionale e grafica, con l’obiettivo di dedicare attenzione e cura all’“appeal” specifico di ogni festival: nei prossimi mesi, la dimensione multimediale andrà ad arricchire ogni scheda dedicata ad ogni singolo festival, presentando un breve “promo” (3 minuti di durata massima).
La “Mappatura Interattiva” verrà integrata da una “App” dedicata (negli standard Android ed Apple), che consente all’utente di disporre sul proprio “smartphone” di un sistema di geo-localizzazione, per poter rapidamente acquisire informazioni sui “festival” che sono attivi (e finanche “imminenti”) nella zona ove si trova.
Una possibile denominazione della “App” potrebbe essere semplicemente “Map to the Italian Festivals” (da cui l’acronimo possibile “Mif”). Ovviamente – come tutto il Portale – sia la Mappatura Interattiva sia la “App” saranno disponibili in versione in lingua italiana ed in lingua inglese, fin dalla prima edizione (fine anno 1° del progetto), per essere poi integrate da versioni in altre lingue.
Sebbene il target primario del progetto sia (in senso lato) “l’intera popolazione” ed i turisti italiani e quelli stranieri che vengono a visitare il nostro Paese (affinché possano finalmente disporre di uno strumento cognitivo adeguato: il Portale ha da subito una versione in lingua inglese), l’iniziativa intende fornire una messe di dati e di analisi utili anche alla comunità professionale di riferimento (organizzatori culturali, direttori artistici, e responsabili di pubbliche amministrazioni, sponsor, giornalisti, etc.), ed anche specificamente al Ministero della Cultura (Direzione Spettacolo / Direzione Cinema e Audiovisivo / Direzione Creatività Contemporanea): informazioni tecniche ed al contempo uno strumento operativo che – in prospettiva – possono risultare funzionali anche rispetto ai processi valutativi necessari per la selezione dei contributi da assegnare ai festival, nei settori di rispettiva competenza [1].
Il progetto intende infine offrire anche spunti di riflessione per i “policy maker”, sia a livello nazionale sia a livello regionale e locale.
Si ribadisce che il progetto ha infatti l’ambizione di “censire” e di “mettere in mostra” – in una logica “di sistema” – tutti i festival italiani, e non soltanto quelli che beneficiano del sostegno del Ministero della Cultura, che rappresentano – secondo le stime IsICult – un quinto del totale, circa 600 su 3mila.
Il progetto “ Italia dei Festival. Portale Nazionale Multimediale di Tutti i Festival Italiani ” prevede anche un convegno nazionale ed internazionale di lancio dell’iniziativa, nonché una serie di attività informativo-comunicazionali, inclusa una newsletter mirata agli operatori culturali e turistici nazionali, avvalendosi di un database proprietario dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult.
Il Portale sarà rilanciato su portali istituzionali e privati, sulla base di accordi che preservino il carattere non commerciale dell’iniziativa.
L’iniziativa stimola lo sviluppo e la promozione di tutti i festival che verranno censiti e schedati, dato che consente a tutti (cittadini, turisti, operatori culturali…) di avere accesso ad una messe di dati che attualmente è frammentata, dispersa, polverizzata tra una gran quantità di fonti.
Si tratta di un originale progetto di sviluppo e promozione culturale con evidenti ricadute anche turistiche, funzionale sia allo sviluppo del tessuto festivaliero nazionale sia alla miglior attrattività del “made in Italy” a livello internazionale.
[1] Si osservi che, considerando soltanto 2 delle fonti istituzionali, ovvero la Direzione Cinema e Audiovisivo e la Direzione Spettacolo del Ministero della Cultura (Dgca + Dgs), nel corso del 2023 sarebbero stati sostenuti 544 festival (la fonte di questi dati è rappresentata dalle specifiche delibere direttoriali, con le graduatorie degli ammessi e degli esclusi):
– Direzione Cinema e Audiovisivo: secondo i dati relativi alle assegnazioni per l’anno 2022, sono stati finanziati dal Ministero 148 festival e 40 rassegne cinematografiche (e audiovisive), per un totale di 188 iniziative, a fronte di un totale di 265 istanze e di 112 rassegne, per un totale di 377 iniziative (quindi sono risultati non finanziabili 117 festival e 72 rassegne);
– Direzione Spettacolo: si registra un totale di “festival e rassegne” finanziate di 358, così suddivise per settori: 148 musica, 70 teatro (di cui 13 iniziative sono classificate come “festival e rassegne” di “teatro di strada”), 64 multidisciplinare, 56 danza (di cui 17 sono “rassegne”), 19 circo. Si osserva che il dato sulle istanze presentate, rispetto a quelle approvate, stranamente non è disponibile nella Relazione annuale al Parlamento. Si noti che, oltre ai festival precedentemente indicati, la Direzione Spettacolo dal Vivo ha sostenuto nel 2023 altri 28 festival, che tuttavia beneficiano del contributo nella categoria “progetti speciali”. Il totale complessivo dei festival di spettacolo dal vivo finanziati è quindi di 390 (elaborazioni IsICult).
Complessivamente, tra “festival” e “rassegne”, nel 2023 il Ministero della Cultura ha quindi sostenuto 578 festival (188 cinema-audiovisivi e 390 di spettacolo dal vivo). Secondo le stime di IsICult, si tratta quindi di un quinto del totale dei festival attivi in Italia, che sono oltre 3mila.
Si segnala che, se la Direzione Cinema e Audiovisivo rende pubblici gli elenchi dei festival sovvenzionati (così come di quelli che hanno comunque presentato istanza di contributo), la Direzione Spettacolo – incomprensibilmente – rende noti invece soltanto i nomi delle realtà promotrici delle iniziative, ma è paradossale che non vengano identificati nominalmente i festival e le rassegne sostenute (l’informazione non è disponibile né nelle delibere direttoriali, né nella relazione annuale al Parlamento sul Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo – Fnsv, ex Fus – Fondo Unico per lo Spettacolo).
Si apprezza invece che la Direzione Generale Spettacolo, per quanto riguarda i “progetti speciali”, offre una trasparenza amministrativa migliore di quella della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, pubblicando – ma soltanto per questa tipologia (28 festival nel 2023) – i nomi dei festival e finanche una sinossi di poche righe.
Si ha ragione di ritenere che queste asimmetrie informativo-documentative possano e debbano essere corrette.